La manifestazione è un’iniziativa pubblica che da Terracino (h: 09.30), Accumoli (Madonna delle Coste, h: 10.00) e Forca Canapine (h: 10.30) arriva fino ai Pantani di Accumoli. All’arrivo si animerà un flash-mob per evidenziare l’area oggetto di cementificazione e saranno ospitati interventi di esperti che si oppongono all’opera. Il Coordinamento chiede alle istituzioni e alle comunità del cratere terremotato dell’Appennino Centrale che sia impedito ogni ulteriore intervento nell’area di pregio e interesse naturalistico, che sia mantenuta la vocazione agro-silvo-pastorale di un’area interessata da pascolo brado e usi civici che storicamente hanno garantito la fruizione collettiva del bene e che gli investimenti pubblici dedicati ai territori siano davvero discussi dalle comunità locali attraverso processi partecipativi e non calati dall’alto, come successo da quanto sottoscritto nelle delibere e nelle ordinanze dei Commissari per la Ricostruzione.
Quando iniziarono le opere per la strada che da Accumoli conduce ai Pantani Di Accumoli, Sito di Interesse Comunitario (SIC) e dichiarato Zona Speciale di Conservazione (ZCS), molti soggetti e associazioni iniziarono seriamente a preoccuparsi per un’area dall’alto valore naturalistico e ambientale. Ci furono assemblee cui seguirono raccolte firme e sit-in.
Dopo due anni di silenzio delle istituzioni, i cittadini scoprono che il Comune di Accumoli ha deliberato l’approvazione del Progetto per la costruzione di un hotel lungo quella strada proprio a ridosso dei Pantani di Accumoli, finanziato dalla Regione Lazio. La delibera vuole trasformare un’area a destinazione Agricola Montana (E2) in un’area per Servizi Pubblici/Attrezzature ed Iniziative di Interesse Generale. Il Progetto prevede una struttura a tre piani, per una spesa complessiva di 850 mila euro pubblici, con camere, reception, bar/ristorante, solarium e parcheggio esterno e vuole farla passare come rifugio.
Visto l’imminente data di inizio lavori, si è costituito un “Coordinamento contro l’urbanizzazione dei Pantani” formato da soggetti e associazioni del territorio e amanti dell’Appennino Centrale, con l’obiettivo di impedire ulteriori opere di cementificazione dell’area.